IMMAGINI NEMICHE

Nella CNV l'"immagine di nemico " è qualsiasi rappresentazione mentale che richiama  giudizi, diagnosi o analisi sia sugli altri che su sè stessi.
Qualche esempio:


  • E' inconcludente
  • E' pigro
  • Non mi capisce
  • Sono inadatto per....
  • Non ce la farò
  • Sono bravissima
Applicare  etichette è senza dubbio una generalizzazione che ingabbia gli altri o noi stessi in una definizione monolitica e limitata. Può qualcuno , dunque anche noi stessi, essere solo inconcludente, pigro o bravissimo?
Certamente no.
L'immagine di nemico ci porta però a interagire con l'altro sulla base di questa mono-dimensione influenzando dunque i nostri comportamenti che tenderanno a confermare le nostre diagnosi .
In questo modo , inconsciamente , filtreremo le informazioni  in modo tale da supportare il giudizio in cui crediamo e  svilupperemo stati emotivi in linea con quello che pensiamo.
Il passaggio dallo stato emotivo ai micromovimenti , al flusso della nostra comunicazone verbale , non verbale e paraverbale pare essere rapidissimo e potente, influenzando così il contesto in cui ci stiamo movendo.
La CNV  non contempla l'idea della  "distrazione  o spostamento del  pensiero " dalle immagini di nemico disturbanti come tecnica di eliminazione del disturbo stesso.
L'autoempatia e l'empatia silenziosa sono invece le componenti centrali del processo di trasformazione delle immagini di nemico.
Qua'è il mio bisogno quando formulo un giudizio su di me?
Quali sono i bisogni dell'altra persona , se è su un'altra persona che applico un'etichetta?
Fare ipotesi sui bisogni facendoli diventare il punto di partenza per una riconsiderazione delle nostre convinzioni può facilitare un processo di trasformazione delle relazioni con l'altro  o delle nostre strategie di azione



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