Parigi : io sono un'apprendista giraffa
Dopo gli eventi di Parigi mi sono domandata quali fossero i miei sentimenti in una situazione così tragica.
Ascoltando le notizie ho pensato ai miei figli di 23, 20 e 14 anni che vivono il loro tempo come tanti ragazzi che al Bataclan sono arrivati con il desiderio di divertirsi ignari del loro destino .
Ho pensato a tutte le volte in cui saluto Giulia , Gianluca e Francesca mentre escono allegri , belli nella loro freschezza, pieni di speranza e fiducia nella vita e a quando guardandoli dico loro "Ciao ci vediamo più tardi, state attenti , divertitevi, chiamatemi, andate piano, non tornate tardi, fate i bravi...".
Dopo Parigi mi sono sentita dunque triste, angosciata, indifesa, impaurita, pessimista, preoccupata.
Preoccupata per me , per la mia famiglia , per i miei amici per gli amici dei miei figli..
Come trovare risposta al mio bisogno di sicurezza, di rispetto , di libertà e di pace?
Ho voluto dunque rileggere Marshall B. Rosenberg nel suo libro "Parlare pace in un mondo in conflitto"
Faccio miei i suoi pensieri; abolire le immagini di nemico, entrare in contatto con ciò che spinge un terrorista a fare quello fa . In caso contrario le reazioni ad atti così orribili generareranno altra violenza in una spirale di dolore e paura senza fine...
Ma ho bisogno ancora di leggerlo.
Ho bisogno di stare ancora un pò con le mie orecchie da sciacallo ascoltando le mie emozioni.
Io sono un'apprendista giraffa
Valeria
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