Il silenzio più bello
Mio padre da molti anni soffre di una forma di decadimento cognitivo che gli ha tolto i ricordi, l'orientamento spazio-temporale e la capacità di compiere moltissimi movimenti . Da qualche mese parla pochissimo , spesso vorrebbe ma non gli vengono le parole e quindi sta in silenzio .
Mio padre ha due occhi azzurri meravigliosi con i quali ci scambiamo sguardi nutrienti , sicuramente per me . Spero anche per lui che ha lunghi spazi di vitale lucidità in un corpo abbattuto dalla malattia.
Quando stiamo insieme conversare è difficile e allora io mi metto a raccontare degli episodi della mia giornata e a volte gli racconto come sto , se sono stanca o preoccupata per qualcosa . Non esagero perchè le sue giornate già sono inesorabilmente faticose.
Mio padre riesce a farmi sentire ascoltata pienamente. Mi ascolta con uno sguardo attento e ricco di nuances emotive così evidenti , talvolta sorride o scuote la testa ; ma sta quasi sempre in silenzio
Mi sono chiesta perchè da lui mi sento ascoltata con una così preziosa qualità in quei momenti di sguardi e connessione silenziosa e mi sono resa conto che la sua malattia ha come potenziato la sua "presenza". A ben vedere non è poi così difficile capirne il motivo....
Non mi dà consigli
Non mi rassicura
Non minimizza
Non minimizza
Non mi dà la sua opinione
Non cita aneddoti
Non mi dice che è successo anche a lui
Non mi dice che è successo anche a lui
Non fa il moralizzatore dicendomi " te ne ricorderai la prossima volta..."
Non mi compatisce
Ma c'è, è lì presente con un empatia piena che mi accoglie senza pregiudizi, offrendo solo la sua persona.
Scopro che il suo silenzio è una lezione di ascolto da mettere in pratica sempre di più.
Certo, vorrei tornare indietro per risentire più spesso la sua voce . Ma in ogni caso stasera, per questa lezione e per altre, lo ringrazio.
Buona domenica a tutti
Buona domenica a tutti
Valeria
Commenti
Posta un commento