VENDETTA? MEGLIO CNV!
La vendetta conclude o apre i problemi?
Per la CNV l'atto vendicativo , tenue o feroce che sia, proviene dalla nostra parte sciacalla .
Rispondere ad un torto , reale o immaginario, con una vendetta significa nutrire il nostro piccolo sciacallo interiore insoddisfatto ; mettiamo orecchie da giraffa , ascoltiamo i nostri bisogni e camminiamo verso stati emotivi positivi. Nostri e dell'altro.
Qui di seguito un'interessante lettura sui danni della vendetta
"I danni ( della vendetta) per sé possono riguardare la sofferenza che la persona
continua, spesso involontariamente, ad alimentare nel perseguire lo
scopo della vendetta. Per poter mettere in atto l’atto vendicativo
infatti si è costretti a mantenere vivida nella mente l’esperienza del
danno subito; quel passato viene ricordato e vissuto con rancore e
rabbia. La persistenza e la pervasività di questo spiacevole stato
emotivo da un lato contribuisce ad orientarsi al desiderato atto
vendicativo ma dall’altro ostacola e limita la transizione a stati
emotivi diversi, magari più piacevoli, che potrebbero essere correlati a
scopi di mantenimento o perseguimento del benessere psicologico.
I danni per l’altro, sono per definizione distruttivi, in quanto
rientrano nello scopo stesso della vendetta. Si tratta di stabilirne la
gravità e le conseguenze. Tale gravità dipende sia dall’entità
psicologica e fisica del danno inferto sia dalla proporzione fra questa
entità e le capacità dell’altro di fronteggiare il danno.
Sul piano dell’equilibrio delle relazioni interpersonali gli atti
vendicativi non favoriscono certamente l’armonia relazionale. E per una
persona, con una spiccata attitudine alla vendetta, può risultare
particolarmente difficile gestire le normali o occasionali
conflittualità e incomprensioni che sorgono nelle relazioni senza
ricorrere a comportamenti distruttivi, il cui esito è di creare
ulteriori attriti ed ostilità"( Studio di Terapia Cognitiva - Reggio Emilia)"
VP
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